Una perla portoghesa che
in Italia diventa Barroco
Antos
Venturi
In
una epoca nella quale tutte le certezze sulle quali si fondava la
conoscenza umana furono messe in discussione: quando la Terra non
era piú considerata piatta come una frittata, Galileo Galilei
si permise perfino di dubitatre che fosse al centro delluniverso
e ci fu chi, come Giordano Bruno, insinuó lidea che potessero
esistere altri mondi Sono dunque Soli innumerabili, sono terre
infinite..., la volontá di riaffermare il dogma e la
supremazia della conoscenza, per la Chiesa di Roma diventarono necessitá.
Messo al rogo il Bruno (1600) e costretto a ritrattare Galileo (1633),
cominció il trionfo del mistero, la teorizzazione del dubbio,
la morte e quello che succede (o succederebbe) dopo, furono le fondamenta
dellimmaginario che si pretese affermare, al di lá della
scienza ancora in erba.
Si esplorarono tutte le forme possibili e con esse i sentimenti umani,
é cosí che le architetture si dilatarono, si deformarono
e si contorsero; i sentimenti si trasformarono in gesti teatrali e
la cittá diventó il palcoscenico della grande rappresentazione
del potere assolutista: era nato il Barocco.
La parola barocco, usata in senso dispregiativo dagli
illuministi fin dalla seconda metá del 700, é
di origine portoghese e identifica un tipo di perla irregolare, pescata
nei mari orientali, che essi commercializzavano e chiamavano:Barroco(E.
Bairati, A.Finocchi, Arte in Italia, ed. Loescher, Torino 1988).
Questo stile, che coinvolge tutti i tipi di espressione artistica:
letteratura, musica, pittura, scultura e architettura, ha la sua culla
in Roma alla corte dei Papi, sará da questa cittá che
si diffonderá in Europa e nel Nuovo Mondo.
Gianlorenzo Bernini scultore e architetto, Francesco Castelli, detto
Borromini, architetto ed il pittore Pietro da Cortona furono gli autori
della nuova scena urbana e delle immagini che alimentarono la fantasia
del popolo, dellaristocrazia e degli artisti europei per molti
anni.
Restano molte delle loro opere, ma soprattutto linfluenza che
hanno esercitato sul gusto dellepoca; non possiamo dimenticare
che il Bernini vinse il concoso per il progetto del palazzo del Louvre,
fu chiamato a Parigi dal Re Sole (Luigi XIV) dove fu accolto trionfalmente
e vi si trattenne dallaprile allottobre del 1665. Il palazzo,
dopo varie elaborazioni, fu ridisegnato ed eseguito da architetti
francesi, ma certo linfluenza che il grande maestro romano (figlio
del famoso scultore Pietro Bernini) esercitó durante la sua
permanenza, dovuta alla sua fama ed alla innegabile maestria, dovette
segnare non poco la Corte francese, sensibilizzata alla cultura italiana
prima da Caterina, poi dalla Regina Maria de Medici, moglie
di Liugi XIII e nonna del Re.
Tuttavia le grandi scenografie prodotte dal Barocco francese, per
la loro grandiositá di gusto classicheggiante, riuscirono ad
offuscare perfino gli archetipi romani, fino al punto da confondere
le idee anche ai piú saggi, in questo raggiungendo appieno
lo scopo che lo stile si prefiggeva: soggiogare la ragione con la
maraviglia che sapeva suscitare.
Come tutte le grandi Corti europee anche quella portoghese fú
profondamente influenzata dal nuovo gusto che si prestava ad essere
imitato, ad assumere caratteri regionali e che poteva essere eseguito
con i materiali piú diversi, era dunque un segno tanto forte
da essere esportabile, in grado di riproporre una identitá
culturale in qualsiasi parte del mondo, le chiese ed i tracciati sono
come gocce dacqua dello stesso mare, ognuna diversa ma riconducibile
alla stessa matrice, cosí attraverso la Casa di Braganza, il
Barocco sbarcó in Brasile come segno di una cultura, perpetrando
attraverso le forme concetti, miti e dogmi.
La forma di un edificio, le sue decorazioni, le dorature, le pitture,
allora piú che oggi servivano alle persone per riaffermare
le proprie radici comuni e con esse il legame alla Europa, al Re,
alla Chiesa di Roma, insomma la propria cultura, che ritenevano essere
la migliore e lunica degna di essere coltivata e conservata.
Grandi e maravigliosiesempi di arte barocca sono conservati
in tutte le maggiori cittá del Brasile, meritano particolare
menzione quelli della cittá di Ouro Preto, per la ricchezza
e la preziositá delle realizzazioni, ma non sono inferiori
le opere eseguite in molte cittá del Nord del Paese e in quella
che per molti anni ne fu capitale, Rio de Janeiro, nella quale mi
limito ad indicare il convento di S.Benedetto, le due chiese del convento
di S.Antonio e la chiesa della Candelaria, sufficienti a dare unidea
della importante presenza del Barocco in Brasile, ma certo non esaustivi
rispetto il complesso sistema urbano, che coinvolgerebbe lanalisi
delle strutture urbanistiche e delle divisioni fondiarie non affrontabili
in questo breve approccio.
Sarebbe peró limitativo e ingiusto confinare il Barocco al
gusto per la decorazione ed alle forme bizzarre, lidea delle
grandi viste prospettiche e delle strade rettilinee portó a
grandi cambiamenti nella forma delle cittá. Lidea di
Papa Sisto V (1585-90), affidata alla realizzazione di Domenico Fontana,
di unire le grandi basiliche di Roma attraverso strade rettilinee,
che hanno come punti focali gli obelischi e per scena di fondo le
facciate monumentali delle chiese, cambió limmagine di
Roma e fu modello per molti inteventi nei secoli futuri:molte
strade amplissime edirittissime, talché può ciascuno
a piedi, a cavallo, e in cocchio partirsi di che luogo si voglia di
Roma e andarsene per dirittura alle piú famose devotioni
(D>Fontana).
A Roma questo tipo di intervento, che comportó note-voli sventramenti
e demolizioni, fu riproposto nel 700 dal Valadier con il tridente
che parte da Piazza del Popolo. A Parigi la grande trasformazione
urbanistica operata dallHaus smann nel XIX secolo, ha come fulcro
un arco di trionfo da cui si dipartono le grandi prospettive dei boulevads,
il piú importante dei quali ha come scena di fondo il palazzo
dellEliseo. A Rio de Janeiro rispondono a questa logica perlomeno
due Avenidas: Almirante Barroso e Rio Branco che si concludono, guarda
caso, con un obelisco. Una terza, lAvenida Presidente Getulio
Vargas, potrebbe rispondere a questa logica sia per lentitá
delle demolizioni operate nel tessuto urbano, che per la monumentalitá
del risultato, peccato che la bella facciata della chiesa della Candelaria
non sia rivolta dal lato giusto per completare la scenografia di stile
barocco.
Molto spesso la storia, specialmente quella dellArte, non é
tanto lontana; capita che ci camminiamo sopra o accanto e, proprio
perché non ci stá sulle spalle, non ne sentiamo il peso,
il mio vuole essere un invito ad aprire gli occhi, guardare la cittá
e gli edifici che la compongono come memoria viva di un passato che
non é né tanto lontano né morto.
Idee per trasformazioni tanto radicali dellurbanistica non sono
cosí frequenti, tanto é vero che é proprio un
asse prospettico monumentale, di tipo barocco, che fá di Brasilia
una delle cittá piú moderne del mondo e gli splendidi
edifici che ne compongono lo scenario sono progettati come oggetti
scultorei, al di lá delle funzioni che si svolgono al loro
interno.