I
cognomi provenienti da nomi personali o individuali
Giuseppe D'Angelo
Tali cognomi sono piuttosto
frequenti (circa il 40% del totale) tra i nomi di famiglia italiani.
Ciò si spiega col fatto che in Italia, prima sorsero i nomi
delle persone, già nellalto Medioevo tra il V e il VI
secolo, e molto dopo, tra il X e il XII secolo, vennero adottati i
cognomi. Questi, infatti, furono introdotti soprattutto perche le
troppe ripetizioni degli stessi nomi, impedivano spesso la distinzione
tra individui. Il cognome nasce dunque come un aggiunto, una
sorta dintegrazione che, sommandosi al nome, ha la funzione
di rendere univoca l identifcazione, o ridurre per lo meno sensibilmente
i rischi di sovrapposizione [...] e se la funzione originaria del
nome era quella di identificare e distinguere un individuo rispetto
agli altri individui della collettività, il cognome viene a
rendere ancora più netta tale distinzione, specificando ulteriormente
lappartenenza dellindividuo a una comunità minore
(famiglia, gruppo familiare, clan...) della collettività stessa.
A questo fine, allinizio, si ricorse ad aggiungere al primo
un altro nome come è per esempio quello di Antonio [figlio]
di Pietro. È in questo modo che si creano i tanti cognomi patronimici,
se derivati dal nome del padre (DAngelo, De Carlo, De Felice,
Di Domenico, ecc.), o matronimici nei casi procedenti dal nome della
madre (DAnna, De Lucia, De Rosa, La Bianca, La Cecilia, ecc.).
Tale procedimento, però, dette luogo al fenomeno per cui, da
uno stesso nome, a causa delle trasformazioni, adattamenti e alterazioni
subiti nel tempo, derivarono molti cognomi. A questo proposito si
può citare il nome Domenico (lat. Domenicus), da cui nacquero...
molti figli, alcuni dei quali ottenuti manipolando la forma base del
nome:
Domenici, Domenichi, Domenichetti, Domenichini, Domeniconi, Domeniconi,
Domenechelli, Domeneghetti; Menicacci, Menichetti, Menichini, Meniconi,
Menicucci; Minichini, Miniconi; Meneghi, Meneghelli, Meneghetti, Meneghezzi,
Meneghini, Meneguzzi; Menchi Mencacci, Mencaccini, Mencarelli, Mencarini,Mencattini,
Menchini, Menconi, Mencucci; Menghi, Mengacci, Mengarelli, Mengarini,
Mengazzini, Menghetti, Menghini, Mengoni, Mengotti, Mengozzi.
Come è chiaro negli esempi suriportati, per la formazione di
questi cognomi, in molti casi non intervengono solo i nomi propri
di un genitore o semplici nomi aggiunti, ma anche i loro acccrescitivi
e vezzeggiativi che spesso li rendono irriconoscibili rispetto alla
loro forma originaria. In altre parole la fantasia popolare, anche
in questa occasione, si diverte a rendere più vivace la lingua.
Angeli
Secondo
Dante gli angeli sarebbero sostanze liberate dalla loro materia e
quindi intelligenti. Per la tradizione cristiana, come è noto,
gli angeli sono i trasmettitori del messaggio divino
agli uomini di buona volontà e pertanto buoni, nonostante alcuni
di essi siano stati considerati cattivi per le loro diavolerie e puniti
a soffrire le penedellinferno . Tutto ciò ha favorito,
sin dal Medioevo, la diffusione del nome Angelo. Allorigine
vi è la forma Angelus, costruita sempre sulla base del latino
angelus, a sua volta derivante dal greco ánghelos messaggero
(traduzione dallebraico malak) , che continua in italiano,
anche se in alcuni casi, subisce adattamenti regionali. Si vedano
per esempio, le forme àngiolo e agnolo in Veneto e in Toscana.
Diffusione: come è stato già detto tale cognome con
le sue varianti, si diffonde rapidamente, grazie alla fede nei paesi
di religione cattolica ,sin dal Medioevo. In Italia è presente
dappertutto anche nelle varianti derivate dal nome del padre (DAngeli,
De Angeli), diffuse principalmente nelle regioni meridionali.
Varianti e derivati: Angelo, Angela, Angioli, Angiolo, Agnoli, Agnolo,
DAngeli, DAngelo, De Angeli, De Angelis, DellAgnola,
Angeleli, Angelillo, Agnorelli, Angeletti, Angioletti, Agnoletto,
Angiolicchio, Angelini, Angiolini, Angelucci, Agnolucci, Angelotti,
Agno-lotti, Angelozzi, Angiuli, Angeloni, Angioloni, Angheloni, Angiolani,
Angelastro, Agne-lutto, Dagnelut.
Petri
Basado
nel nome Pietro, già sin dallinizio dellalto Medievo
registra le forme Pièro (che prevale con il femminile Pièra)
e le varianti regionali Pètro, Pèdro, Pièrro,
Pèrro, Pèro,Pèiro. Il nome Pietro si afferma
immediatamente dallinizio della propagazione del cistianismo,
perché legato alla figura di San Pietro, riconosciuto da Gesù
Cristo come capo della chiesa di Roma e che prima della conversione
si chiamava, comè noto, Simone. Nel Vangelo di Matteo
il nome è Kephâs, dal medio aramaico e giudaico Kefâ,
tradotto in greco con Pétros e poi in latino con Petrus, derivati,
sul modello aramaico, da petra e petra pietra, roccia.
Diffusione: È presente in alta percentuale e in differenti
forme, in tutta lItalia: il tipo Pietro è più
raro, Petro più frequente nel Centro-Sud, Pedro è proprio
del Nord e più diffuso nelle Venezie ed in Emilia-Romagna,
Piero prevale in Toscana e nel Centro, Pero nel Nord e particolarmente
nelle Venezie, Pierro nel Sud,, Perro nel Sud ma anche nellItalia
del Nord centro occidentale, Perino nel Piemonte e in Liguria e i
patronimici con De e Di sono tipicamente centro-meridionali.
Varianti e derivati: siccome sono moltissimi, si riportano di seguito
i più frequenti.
Pètri e Pètris, Pèdri, Pièri, Pèri
e Pèro, Pièrri e Pièrro, Pèrri e Pèrris,
De Pièri e De Piètro, Di Pietro, De Pètris, De
Pèro, Petrich o Petric, Petrovich o Petrovic, Pietrini, Pietrucci,
Pietróni, Pètrelli, Pètrella, Petrilli, Pètroli,
Petrolini, Petrucci, Petruccèlli, Petruzzelli,Petricciòlo,
Petròcchi, Petróni e Petróne, Petricióne,
Petracco e Petacco, Petrarca e Petrarchi, Piéretti , Pierini,
Pierucci, Pierótti, Pieróni, Pieraccini, Pierazzini,
Pieratti, Perèlli, Perèllo, Perilli, Perillo, Perini,
Perino, Perìn, Perucci, Peróni, Perón, Peracchi
e Peracco, Perazzi e Perazzo, Perazzini, Perassi, Perissa, Perizzi,
Perrélli e Perrérro, Perròtta, Prróni
e Perróne, Pietràngeli, Petràngeli, Pietrantóni,
Petrobèlli, Piertrobòni, Pietrosante, Pertrosanti, Pierante
e Piersanti.