Il soprannome si trasforma in cognome
Giuseppe
D'Angelo
Come era stato preannunciato
nel n. 65 di Comunitá italiana, continuiamo il
nostro viaggio attraverso la selva dei cognomi italiani, mettendo
in evidenza quelli formatisi sulla base di soprannomi. Spesso
scherzoso e ironico, non di rado polemico e offensivo, il soprannome
risponde generalçmente a esigenze di concretezza e a ricerca
di espressività, e ha di norma un significato trasparente:
allude per lo più a caratteristiche fisiche della persona a
cui è riferito( colore dei capelli e del pelo, corporatura,
imperfezioni...), a particolari attitudini e qualità ( morali,
intelletuali, di carattere o di comportamento abituale}, o ancora
a fatti e circostanze varie direttamente o indirettamente legate a
vicende occorse, o comunque riferibili, alla persona denominata.Tale
vezzo, chiamiamolo così, è ancora diffuso nei piccoli
centri dove la gente ha ancora la possibilità di conoscersi
e frequentarsi.
Questo procedimento é
piuttosto antico e ha dato luogo alla creazione del 15% circa dei
cognomi italiani.
Per chiarire meglio il
concetto si danno alcuni esempi di tale fenomeno, a seconda della
natura dell´originario significato del soprannome:
BARBABIANCA, BARBAROSSA,
BIANCHI BELLI, BIONDI, BRUTTI, GAMBACORTA, GRASSI, MAGRI, OCCHIPINTI,
PELOSI, SORDI, TESTAGROSSA, VECCHI, ZOPPI e loro derivati per le caratteristiche
fisiche.
AMOROSO, BENIGNI, BONOMO,
FORTI, GAGLIARDI, GENTILE, MALERBA, RUSTICI SAVIO, TAGLIAVINI, ecc.
per i pregi morali, intellettuali e di comportamento.
Altri cognomi di questo
tipo si devono a circostanze varie, come è il caso di ABBRACCIAVACCA,
BUTTAFUOCO, CASTRACANE, FUMAGALLI, GUASTAPANE, MAGNAVACCA, PAPPALARDO,
PELAGALLI, SCANNABUE, TAGLIALATELA, ecc., dove la fantasia popolare
si è tanto sbizzarrita, creando appellativi di plastica espressività.
BONI: la sua origine va
ricercata nel soprannome e nome augurale BONO (da bono, versione antica
di buono) ed è visibilmente legato alla gentilezza d´animo
e di carattere, almeno così si spera, di chi lo porta. Fu adottato
sin dall´inizio, dai conquistatori Longobardi e Franchi, per
cui, con l´aggiunta dell´naggettivo waldaz potente,
l´aggettivo formò il nome proprio Bonaldo e Bonando,
possibile base di vari cognomi.Bonomo, Bonfiglio, Bonomo, Bonconte,
Buoncompagno, Buonamico e Buonvicino, si sono formati sulla stessa
radice.
Diffusione: dai secoli centrali del Medioevo si diffonde in tutta
Italia.
Etimologia: dall´aggettivo italiano volgare bono, buono,
di buon carattere e buoni sentimenti.
Varianti e derivati: Bono, Bob, De Boni, De Bono, Bonelli, Boniello,
Bonetti, Bonini, Bonucci, Bonioli, Bonotti, Bononi,Bonacci, Bonazzi,
Bonassi, Bonassoli, Bonaca, Bonaghi, Bonaldi, Bonani, Bonante, Bonatti,
Boneschi, Bonichi, Bonicelli, Boniti, Bonutti.
MAGRI: come è facile
intuire l´origine è nell´aggettivo magro e fu usato
come soprannome per definire individui di corporatura esile e di misero
aspetto. Da notare che, in epoca medievale, la superstizione popolare
associava questo appellattivo all´idea della morte, che per
l´appunto era denominata Magra. Certamente il popolo attribuiva
ai magri, in tempi in cui la carestia era endemica, una vita piuttosto
magra.
Diffusione: dall´alto Medioevo si diffonde in tutta Italia,
con Magrisi e Magrin propri delle Venezie e Magheri e Magherini della
Toscana; in alcune zone del Sud si afferma nella forma Macrì
(dall´aggettivo greco antico makros alto, lungo).
Etimologia: dal latino macer, macra, macrum, magro.
Varianti e derivati: Magro, Magris, Magheri , Magretti, Magrini, Magrino,
Magrin, Magherini, Magrelli, Magrotti, Magroni, Macrì, Magrillo,
Magrino.
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