La multimedialità
e l'uso del computer nell'aula di lingua straniera
Claudia Fatima Morais
Martins
L'insegnamento
dell'italiano in Brasile come lingua straniera oggi assume un ruolo
di grande importanza sia nell'ambito universitario o in quello delle
scuole private. È impossibile quindi prescindere dell'uso quotidiano
del computer. Ma si sa che attrezzare principalmente le strutture
delle università per tale fine è compito di grande respiro,
perchè si sa anche che le istituzioni univesitarie dipendono
da finanziamenti provenienti dai ministeri pubblici, che in Brasile
hanno altre priorità che non l' insegnamento della lingua e
cultura italiana.
L' osservazione dell' esperienza giornaliera di un docente che lavori
in qualsisasi città brasiliana dimostra i sacrifici che il
professore deve superare nel senso di raccogliere materiale didattico
autentico e aggiornato capace di favorire un contatto più ravvicinato
con la realtà italiana.
Nel tentativo di trovare questo tipo di materiale per risolvere la
mancanza di strumenti didattici, il docente cerca distinte opportunità
organizzate dalle enti gestori della cultura per poi verificare che
il materiale neccessario non esiste e che la soluzione non si trova
nemmeno negli incontri tra i vari docenti che hanno gli stessi obbiettivi
e che non si sono ancora preparati per l'ampia utilizzazione del computer
nel processo dell'insegnamento dell'italiano come lingua straniera.
Un po' di luce è venuta fuori nell´ultimo incontro realizzatosi
all'Università Federale di Rio de Janeiro, che ha tenuto conto
degli obbiettivi accademici che riguardano l'insegnamento e l'apprendimento
dell'italiano come lingua straniera. Questo avvenimento è stato
il I Simpósio de Estudos Lingüístico do Italiano:
Tendências do Italiano Contemporâneo e o Ensino da Língua
Italiana no Brasil, promosso dal Dipartimento di Lettere Neolatine
della Facoltà di Lettere, dal suo Programma di Post Laurea
della UFRJ e dall'Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro.
Questo incontro ha riunito docenti di diverse università brasiliane
ed alcuni docenti dell'Università per Stranieri di Siena, tra
cui il suo Rettore, il professore Pietro Trifone, grammatico e linguista
di rinomanza internazionale.
In occasione di questo convegno, sono state discusse proposte sulla
glottodidattica italiana, sull'insegnamento dell'Italiano come LE
e sull'uso delle nozioni di grammatica nelle lezioni di lingua italiana
a stranieri. I docenti hanno presentato le loro ricerche e si è
prefigurata la possibilità della creazione di um laboratorio
di produzione di materiale didattico autentico diretto agli studenti
brasiliani, confezionato da docenti che lavorano nelle diverse università
brasiliane con l'appoggio teorico dei colleghi dell' Università
per Stranieri di Siena.
Tra i progetti di ricerca presentati e discussi nell' ambito del Simpósio
sarebbe opportuno ricordare che alcuni docenti hanno dimostrato interesse
comune di lavorare con il computer, come strumento che facilita l'apprendimento
di una lingua straniera. È noto che per l'uso di questo strumento
si deve pensare soprattutto all'installazione di un laboratorio telematico
che possa potenziare il contatto quasi diretto con la lingua che si
sta imparando. Con questa integrazione, l'uso del computer introduce
elementi didatticamente interessanti e positivi. È necessario,
innanzitutto, integrare maggiormente il computer nelle normali attività
quotidiane.
Le necessità didattiche e pedagogiche dell'insegnamento di
una lingua straniera hanno reso il computer un oggetto d'uso quotidiano.
La multimedialità e le reti, in particolare, hanno assunto
un valore e un significato estesi ben oltre quello meramente pratico
ed economico. Il computer è diventato uno strumento delle modalità
di azione, perchè riesce a mettere in contatto in una situazione
comunicativa virtuale o reale distinti individui che possono o no
essere sullo stesso posto.
Negli anni 80, esplode l'era dell'approccio comunicativo nell'insegnamento
delle lingue e del microcomputer nel campo dell'elettronica. Se la
lingua è comunicazione, lo studente deve essere attivo, operare
delle scelte, produrre lingua in contesti comunicativi, piuttosto
che manipolare lingua preconfezionata da ripetere e memorizzare; si
pressupone che lo studente deva essere in grado di poter interagire
con una macchina che sia flessibile rispetto ad una varietà
di possibili reazioni e risposte.
Il computer è contemporaneamente tutor e tool, uno strumento
che guida lo studente dandogli però maggiore possibilità
di scelta, controllo e interazione. La proposta è quella di
migliorare la padronanza linguistico-comunicativa (comprendere, produrre
e ricostruire testi) e di stimolare le quattro competenze comunicative.
Il software usato non è solo di tipo didattico, ma anche programmi
di videoscrittura, dizionari, giochi linguistici vengono utilizzati
per scopi didattici.
Fin qui il computer non porta nella didattica nessuna rilevante novità,
se non una maggiore efficienza e "produttività" di
procedure tecniche, attività ed esercizi normalmente presentati
dall'insegnante, che il computer rende molto più veloci ed
efficaci. La macchina in sé, però, costituisce una novità,
un cambiamento nella routine della vita scolastica e quindi una spinta
alla motivazione degli studenti
Negli anni 90, invece, troveremo due innovazioni tecnologiche: il
computer multimediale e Internet che cambiano completamente il ruolo
del computer rendendolo un alleato formidabile dell'insegnante di
lingue straniere. Il computer è ora un potente mezzo di comunicazione,
uno strumento da usare per trovare informazioni remote e distribuite
su ogni tema, per mandare e ricevere messaggi, scritti e orali.
Paradossalmente nella comunicazione on-line tutto è reale,
anche se virtuale: la diversa tipologia di canali di comunicazione
(scrittura, grafica, suono, immagini in movimento), la possibilità
di integrazione delle abilità linguistiche in tutte le possibili
combinazioni (lettura e scrittura, ascolto e scrittura, ascolto e
parlato, ecc.), la possibilità di interagire con persone, con
il mondo intero attraverso un mezzo di comunicazione dove c'è
una possibilità di scegliere percorsi, stimoli e risposte a
domande individuali o di gruppo, dove è possibile anche porre
delle domande. Non sono queste le caratteristiche degli scambi comunicativi
che cerchiamo di riprodurre in classe nell'insegnamento delle lingue?
Certamente la discussione sull'uso del computer nelle aule di insegnamento
dell'italiano come lingua straniera in Brasile meriterebbe um approffondimento
molto più ampio di quello che abbiamo cercato di esporre. Però,
per ora, pensiamo che sia stata almeno capace di attrarre l'attenzione
dei colleghi che hanno voglia di abbracciare la proposta perchè
siamo consapoveli che da soli sarebbe um combattimento troppo arduo
da portare avanti.