Quei popoli
"paurosi" che pensano solo al benessere
Francesco Alberoni
Perché? Perché
non le importa più del suo passato e ha perso la fede nel futuro.
E forse anche per timore di irritare i musulmani, che ci stanno occupando
pacificamente e che, invece, ricordano orgogliosamente le loro radici.
Il pauroso non combina
nulla. Chi incomincia a cedere, a dire di sì, ad arretrare
per paura dovrà arretrare sempre. Riuscirà a conservare
la sua vita, il suo posto, ma dipendendo dagli altri e solo a condizione
di ubbidire sempre. Come ci insegna Hegel, chi non sa combattere e
rischiare diventerà un servo. Vediamo queste persone nei ministeri,
negli enti, nelle imprese, doppie, ossequienti, con la schiena curva.
E quello che avviene agli individui avviene ai popoli. Ci sono popoli
in espansione, creativi, fieri, orgogliosi della propria cultura,
della propria religione, della propria identità e che sono
pronti a battersi, a morire per conservarle. Erano così i romani
dellepoca repubblicana, i comuni italiani allepoca del
Barbarossa, i veneziani alla conquista di Costantinopoli, gli inglesi
quando combattevano contro Napoleone. E ci sono invece popoli senza
più slancio, orgoglio e dignità, divisi e litigiosi,
incapaci di combattere e che si inchinano per conservare la vita e
il benessere. E successo ai greci che, dopo essere stati capaci
di sconfiggere limpero persiano, si sono trasformati in rissosi
chiacchieroni. Agli italiani quando, dopo lo splendore del Rinascimento,
divisi, invidiosi, si sono presi in casa come padroni i francesi,
gli spagnoli e i tedeschi. E successo ai cinesi finiti sotto
la dominazione delle potenze occidentali e ai musulmani dopo il crollo
dellimpero ottomano.
Solo i popoli in espansione, pieni di forza, orgogliosi della propria
cultura e della propria identità sono capaci di creare, di
inventare. Quando si spegne questenergia vitale si spengono
anche la creatività e lintelligenza. E quanto sta
succedendo in questi anni agli europei, dopo le estenuanti guerre
e le follie ideologiche del secolo scorso. Alcuni grandi pensatori,
Max Weber, Pareto, Ortega, Spengler, avevano intravisto questo declino.
Oggi lEuropa è culturalmente invertebrata, esangue, incapace
perfino di dire, nel preambolo della propria Costituzione, quanto
tutti sanno: e cioè che le sue radici sono greche, romane,
ebraiche e cristiane.
Perché? Perché non le importa più del suo passato
e ha perso la fede nel futuro. E forse anche per timore di irritare
i musulmani, che ci stanno occupando pacificamente e che, invece,
ricordano orgogliosamente le loro radici.
E sono infatti i musulmani i protagonisti dellinizio del nuovo
millennio. Con un risveglio religioso e politico che sorprende solo
coloro che non conoscono la storia, che non ricordano che lavanzata
dellIslam è continuata da quando le armate del profeta
hanno conquistato il Nordafrica, la Persia, lAsia centrale,
poi lIndia, lIndonesia e in Europa si sono spinte fino
a Vienna. E se non si sono impadronite dellItalia è stato
solo perché Venezia ha condotto contro di loro una guerra disperata,
durata due secoli.
Oggi i musulmani avanzano verso le Filippine, attaccano in Russia,
sciamano in Europa con limmigrazione e si stanno impadronendo
di tutta lAfrica attraverso le conversioni o massacrando i cristiani
come in Sudan. E che siano forti e decisi lo si vede dal coraggio
che hanno di farsi esplodere. Un atto che provoca orrore, ma che non
lascia dubbi sulla loro fede e la loro determinazione.