Il dialeto
nei romanzi di Andrea Camilleri
Giuseppe Petraglia
Nei lavori di critica
letteraria italiana, il dialetto come una varieta usata assieme
a altre varieta linguistiche (italiano letterario, neostandard,
pastiche ecc.) nella stessa opera non ha finora ricevuto linteresse
che si merita (si veda la Premessa in Anceschi 1996).
Abbondano, e vero, lavori critici che esaminano autori singoli
e il loro rapporto artistico con il dialetto. E altrettanto
vero che gli studiosi di dialettologia italiana non hanno ancora portato
il loro sguardo alluso letterario del dialetto in concomitanza
con altre varieta della lingua.
Sembra allora che il dialetto, usato in letteratura insieme ad altre
varieta linguistiche, sia unorfana accademica. In questa
relazione si vuole costruire il ponte tra la critica letteraria e
la dialettologia esaminando e distruggendo alcuni luoghi comuni ripetuti
che banalizzano luso del dialetto sfruttato soprattutto nella
produzione letteraria prosastica contemporanea. Per raggiungere questo
scopo, e per tenere il discorso concreto, verra analizzato luso
del dialetto siciliano nei romanzi polizieschi di Andrea Camilleri.
Prima di analizzare la
convivenza del dialetto con litaliano in questi romanzi e
dobbligo menzionare che le fonti attendibili che si occupano
di questo scrittore sono poche. La mancanza di analisi disinteressate
la dice molto di piu sulla cultura imperante italiana che non
sullautore, sempre che non siamo incappati qui in una sorta
di errore di deformazione prospettica (le parole sono di Telmon 1993:100)
che si teme comune per chi guarda luso dellitaliano, e
dunque lItalia intera dal di fuori. Ci porterebbe lontano dal
nostro scopo e sarebbe troppo lungo in questa sede occuparsi del caso
Camilleri (o, come si preferisce chiamarlo nel sito della Mondadori
il fenomeno Camilleri), un esempio di uno scrittore che gode di svariatissime
centinaia di migliaia lettori (stimato ora a due milioni: Malatesta),
snobbato (o quasi) allo stesso momento dallegemonia imperante
dei critici letterari di grido. La visione elitaria degli operatori
culturali italiani regna suprema nel considerare chiunque venda molte
copie dei propri lavori un autore solo popolare, di poca profondita
contenutistica e di poca innovativita dellespressione.
Scrive Roberto Cotroneo:" ...i motivi del successo di Camilleri
non vanno ricercati nel suo valore letterario - spesso troppo altalenante
e troppo di genere per dare una valutazione - ma nel suo non essere
letterato, nel suo modo di rassicurare il pubblico: con libri brevi,
che della letteratura prendono il meno possibile, e della vita il
piu possibile...".
A parte di non dimostrare un giudizio sereno, Cotroneo probabilmente
non ha letto attentamente i romanzi gialli, la cui vita e dovuta
anche a svariatissime citazioni di e da altri libri, sicuramente non
facili, per esempio quelli di Jorge Luis Borges e Faulkner.
Centra qui anche il fatto che i critici letterari italiani (un
esempio lampante: Maria Corti) vogliono a ogni costo distanziarsi
da chi si ostina a rimanere nellambito di un solo genere letterario,
consacrato dal tempo, senza fare del romanzo un miscuglio di generi
(Giovanardi 1998). Altre prospettive elitiste si lasciano scappare
i commenti che fanno equivalere la popolarita a una moda e si
consolano dicendo Tanto tra poco passa e comprare non significa
leggere. Comunque, basta menzionare qui il fatto che i lettori,
appassionati sia dei contenuti che dello stile di Camilleri, lo seguono
ormai da piu di cinque anni. Inoltre, a febbraio nel 1997, e
stato creato un sito Internet, con il titolo moderno ma poco consone
alla passione che lega i membri del Camilleris fans club (http://www.vigata.org).
La nascita e lottimo contenuto di questo sito si meriterebbero
una trattazione molto piu ampia e a parte.
Non e che tutti i giudizi siano negativi: a citare lo stesso
Camilleri, sia Carlo Bo che Angelo Guglielmi lo difendono (Malatesta
1999). Manacorda elenca alcuni scrittori siciliani, tra cui anche
Camilleri, premettendo alla lista la costatazione che questi autori
citati hanno continuato a lasciare un segno particolarissimo; Manacorda
non entra nei particolari e non li descrive tutti (solo Bufalino,
Bonaviri e Consolo; Manacorda 1996: 930).
Andrea Camilleri (nato a Porto Empedocle, Agrigento, nel 1925), una
lunga carriera di sceneggiatore e regista di teatro, nonche
autore teatrale e televisivo alle spalle, nel 1978 esordisce con il
primo romanzo, Il corso delle cose (scritto nel lontano 1967); e
nel 1980 che la Garzanti e poi la Sellerio pubblicano Un filo di fumo.
Ma e dal 1994, dalluscita del romanzo La forma dellacqua,
che Camilleri riscuote il successo dei moltissimi lettori. Due sono
i filoni della produzione narrativa del nostro: i romanzi polizieschi
e i romanzi storici, anche se spesso il contenuto degli uni e degli
altri si sovrappone. I romanzi polizieschi hanno come protagonista
Salvo Montalbano (a cui e dedicato un sito
internet, un simpaticissimo e umanissimo commissario di polizia
di Vigata, una cittadina immaginaria della Sicilia attuale. Ghiotto
di specialita isolane, fedele, fino a Un mese, alla fidanzata
genovese Livia Burlando, bravissimo nel risolvere casi di omicidi
mafiosi e non, rispettoso e ammirevole di certe persone anziane, sensorialmente
sinestetico [associa odore a colore], Montalbano viene presentato
anche con le sue debolezze umane, quali per es., la sua dipendenza
psicologica dalla situazione meteorologica, i modi bruschi e anche
burberi nei riguardi dei suoi dipendenti, limpazienza per certe
maniere delle persone anziane. Ma Montalbano non e solo il personaggio
centrale per lo svolgimento delle azioni, e anche il personaggio
pivotale per quanto riguarda lespressione linguistica, in quanto
e capace di destreggiarsi tra coloro che parlano in dialetto
solo (come fa, per es., con Adelina, la sua donna di servizio), o
in dialetto e in italiano (per es., con Tano u grecu), o in
una lingua maccheronica (con Catarella) fino a coloro che cercano
di esprimersi in un italiano senza indizi di provenienza.
Che Camilleri faccia molta attenzione agli usi del dialetto o delle
altre varieta di lingua e comprovato dal fatto che nei
romanzi vengono espressi giudizi su diverse varieta linguistiche,
per es., Catarella chiama il suo linguaggio maccheronico taliano (Il
cane di terracotta, p. 25); il questore dice che la lingua di Montalbano
e un italiano bastardo (Il cane di terracotta, p. 54), Livia
non vuole che Montalbano parli in siciliano (Il cane 227).
Le varieta linguistiche usate da Camilleri sono almeno cinque,
ognuna con una funzione precisa:
1. Dialetto siciliano
locale
Il dialetto siciliano
locale che ricalca quello di Porto Empedocle, usato
A. nel discorso diretto di vari personaggi, per es., donne
del popolo (nel cane di terracotta: Adelina; Mariannina, la sorella
di Gege), i mafiosi (ne Il cane di terracotta: Gege 173;
Tano u grecu; o altri malviventi Giugiu), dai coniugi
siciliani, per es.:
i. Perche non ti sei fatta viva in questi giorni? Ca pirchi!
Ca pirchi a la signurina non ci piaci di vidirimi casa casa
quannu ce iddra. (Il cane di terracotta, p. 234).
ii. Madunuzza beddra! Pazzo nisci! Losso du coddru si ruppe!
(Il cane di terracotta, p. 235).
iii. Vedi se sono astutati tutti e due, accussi ce ne andiamo.
(Il cane di terracotta, p. 174).
iv. Peju de li delinquenti! Peju de li assassini ci hanno trattato
quei figli di lorda buttana! E chi si credono dessiri? Strunzi!...Cosi
di pazzi! Cosi di pazzi!. (Il cane di terracotta, p. 49)
v. Ciccino, ma cu e a chistura?. (Il cane, 112)
A. nelle formule magiche, proverbi:
Rapriti pipiti e chiuditi popiti (Il cane, p. 92)
Futtiri addritta e caminari na rina / portanu lomu a la ruvina
(Il cane, 143)
B. elenchi sinonimici (che, a proposito, ricordano quelle del
maestro di questa trovata stilistica, il napoletano Giambattista Basile),
per es.:
vignarole, attuppateddri, vavaluci, scataddrizzi, crastuna (Il cane
129)
nirbusi, sconoscenti, sciarreri (Il cane 138)
arrinanzato, parvenu, semianalfabeta, mezza calzetta (Il cane 152)
aggrugnato, trubbolo (Il cane 158)
una sisiata, una pigliata pi fissa, un tiatro (Il cane 173)
E stato detto che
il dialetto e unalternativa allitaliano per chi
si accinge alla produzione letteraria (Corti in Beccaria 1975: 117).
Potrebbe darsi che questa affermazione appartenesse a chi scrive solo
in dialetto. Non e invece per niente vera per chi usa il dialetto
come una delle tante varieta. E emblematico lesempio
di Gadda, il cui Pasticciaccio non avrebbe sicuramente quellimpatto
stilistico e contenutistico che ha senza lapporto dialettale.
Il dialetto, come lo intendono e usano i romanzieri moderni e contemporanei,
non e unalternativa allitaliano, se non altro per
le circostanze sociolinguistiche reali di unItalia sempre meno
diglottica.
2. Varieta mista
Il dialetto siciliano
che e intimamente integrato nel discorso in italiano:
A. quando lautore esprime gli stati danimo o le azioni
del commissario Montalbano, per es.:
i. [Montalbano] Dei morti se ne fotteva altamente, poteva dormirci
nzemmula, fingere di spartirci il pane o di giocarci a tressette
e briscola, non gli facevano nessuna impressione, ma quelli che stavano
per morire invece gli provocavano la sudarella, le mani principiavano
a tremargli, si sentiva agghiacciare tutto, un pirtuso gli si scavava
dintra lo stomaco. (Il cane di terracotta, p. 75)
ii. Se ne stava li, come affatato, a taliare la scena,
scantato che un suo minimo gesto potesse svegliare dal sogno che stava
vivendo (Il cane, p. 121)
iii. Riattacco e esplose in un nitrito, altissimo, di gioia.
Subito, nella cucina, si senti un rumore di vetri infranti:
per lo spavento, ad Adelina doveva essere caduto qualcosa di mano.
Piglio la rincorsa, sato dalla veranda sulla rena, fece
un primo cazzicatummolo, poi una ruota, un secondo capitombolo, una
seconda ruota. Il terzo cazzicatummolo non gli arrinisci e crollo
senza sciato sulla sabbia.
Adelina si precipito verso di lui dalla veranda facendo voci...
(Il cane di terracotta, p. 235; v. anche 224, 240)
Il modo dintegrazione non e certamente quello che si sente
oggi in Sicilia, in altre parole Camilleri non fa usare ai personaggi
italiano regionale di Sicilia (Leone). Litalianizzazione avviene
chiaramente usando morfemi italiani attaccati alle basi siciliane,
ma queste basi sono quelle che lautore sceglie, non quelle che
uno si aspetterebbe in un discorso mistilingue.
Spesso, il termine dialettale non e adattato allitaliano
se si tratta di sostantivi femminili:
sabbia vagnata 174
rumorata 174
cammara 9
rena sabbia 122
Nei sostantivi maschili,
la -u finale del siciliano diventa -o:
il paro e il disparo 15; cinco 15
a meno che si tratti di nomignoli:
Tano u grecu 19
I termini dialettali si
riferiscono alle pietanze regionali siciliane, per es.:
mostazzolo di vino cotto 18
pasta fredda con pomodoro, vasalico e passaluna, olive nere
41
pasta ncasciata 120
tinnirume 150
petrafernula 155
Modi di dire o espressioni:
(sospetto di) sconcica, di presa in giro 19
magari io 20
gli saltava il firticchio 25 [Vocabolario siciliano: acchianarici
u
furticchiu: andare in bestia]
capace che... 28
cinquantino
portargli adenzia 30 dargli adenzia 41
attaccare turilla 45, 86
pigliato dai turchi 69
rompere i cabasisi 99
notte funnuta 101
avere gana di Il cane 137
alla sanfaso 137
si tiro il paro e lo sparo 46
si fece papale papale 251
non era cosa 17
schina 35
magari 41
vasanno 62
che fu 112
sintassi:
Io una tomba sono. 47
una poco di interrogativi 125
B. nel discorso diretto
di vari personaggi (mafiosi, rappresentanti delle forze dellordine):
. Eh no, duttureddru, non e la stessa cosa, mi meraviglio di
lei che sapi leggiri e scriviri, le parole non sono uguali. Io mi
faccio arrestare, non mi costituisco. Si pigliassi la giacchetta che
ne parliamo dintra, io intanto rapro la porta. (Il cane di terracotta,
p. 20)
ii. (Lei non ci crede che io sono malato?) Ci credo. Ma la minchiata
che lei vuole farmi ammuccare e che per essere curato lei ha
necessita di farsi arrestare... (Il cane di terracotta, p. 22)
E indiscutibile che la base linguistica di tutti i romanzi di
Camilleri e litaliano. Linnesto del ramoscello siciliano
su questo tronco italiano avviene come il risultato di unoperazione
dallalto, e un processo colto, come lha definito
Lo Piparo (Di Caro, 1997): Camilleri [in confronto a Verga] compie
unoperazione di tipo lessicale, non di sintassi. Nei suoi romanzi
ci sono dei termini dialettali ma limpianto resta italiano.
Diciamo che Camilleri parte dallitaliano per arrivare al siciliano...Il
siciliano e ormai una scelta colta: sono le persone colte che
oggi parlano il siciliano, gli incolti, parlano un brutto italiano.
L innesto del siciliano sul tronco italiano e stato chiamato
pastiche (Mondadori [che e uno dei suoi editori] sul sito libri
on line: "Il pastiche linguistico di Camilleri e ineccepibile
dal punto di vista ritmico e sonoro e si e dimostrato amabile
anche presso il vasto pubblico")
"una lingua mescidata, e sprofondata talvolta nel ventre del
dialetto" (Onofri 1995:239)
Molto spesso non piace ne linnesto, ne il tipo di
italiano: Guarini (1999):
"In questa scrittura ce del metodo. Trattasi come
noto, di un correttissimo italiano basico che Camilleri, per certe
sue insondabili ragioni, ritiene doveroso insaporire conficcandovi
qui e la qualche vocabolo siciliano. Ignoto e il principio
che governa lo sparpagliamento di questi termini sulla superficie
della pagina."
Cotroneo:"Storie che scrive usando il dialetto, ma che
non e un linguaggio rivoluzionario, reinventato, non e
il lombardo di Gadda, non e neppure il siciliano denso e sofisticato
di Vincenzo Consolo".
Camilleri fa di tutto per indicare al lettore accorto il significato
dei termini siciliani che non sono facilmente comprensibili (anche
se in unintervista ritiene che il suo e un linguaggio misto,
italiano e dialetto siciliano, non facilmente comprensibile [Malatesta,
1999]) : ex., Il cane 68, Il cane 93 attraverso la domanda del questore,
cosa sono le farlacche, il lettore ottiene la risposta 152, 155, 171,
188.
Questo atteggiamento di Camilleri, per niente sofisticato, facilita
lo scorrere della lettura immensamente. Nel giudizio di Cotroneo,
Camilleri scrive in una lingua che si fa leggere.
3. Luso del dialetto paragonato alluso dellitaliano
Luso del dialetto
non potrebbe essere spiegato se non viene messo in paragone con i
brani pochi, e brevi, in italiano. Questi brani trattano generalmente:
A. temi di attualita
e commenti socialmente rilevanti dellautore.
Due novembre, festa dei morti.
Festa ormai persa, cancellata dalla banalita dei doni sotto
lalbero di Natale, cosi come facilmente adesso si cancellava
la memoria dei morti. Gli unici, a non scordarseli, i morti, anzi
a tenacemente tenerne acceso il ricordo, restavano i mafiosi, ma i
doni che inviavano in loro memoria non erano certo trenini di latta
o frutti di martorana. (Il cane di terracotta, p. 41). Altri esempi
p. 42.
In unintervista concessa ai membri del Camilleris fans
club, alla domanda: Perche usa litaliano nei brani che
riguardano i commenti sulla vita moderna?, lo scrittore ha risposto
in questo modo: "Ci ho pensato a lungo, allatto della scrittura,
e sono pervenuto a questa scelta motivata: in questo modo, nessuno
dei miei lettori si sarebbe dovuto sottoporre a un minimo sforzo per
capire"(http://www.vigata.org/intervista/intervista.shtml).
B. descrizione dei programmi delle trasmissioni televisive
i. In televisione cerano un dibattito sulla mafia, uno sulla politica
estera italiana, un terzo sulla situazione economica, una tavola rotonda
sulle condizioni del manicomio di Montelusa, ... (Il cane di terracotta,
p. 154)
C. presentazione di alcuni personaggi la cui funzione fondamentale
nello svolgimento delle azioni non vuole essere apertamente svelata
dallinizio, per es.,
i. Il preside Burgio era andato in pensione da una decina danni,
ma tutti in paese continuavano a chiamarlo cosi perche
per oltre un trentennio era stato preside della scuola davviamento
commerciale di Vigata. (Il cane di terracotta, p. 105)
4. Il dialetto di Catarella
Ce anche un
personaggio che si esprime in una lingua che si puo definire
come maccheronica, un miscuglio di italiano burocratico e formale,
italiano popolare, e dialetto. Questo tipo di lingua crea incomprensioni
e situazioni altamente comiche. Il personaggio e Catarella,
assunto nel Commissariato perche lontano parente di un ex-onnipotente
onorevole. I passi valgono la pena di essere citati per intero; eccone
un esempio:
"Un giorno a Montalbano Catarella si era presentato con la faccia
di circostanzia.
Dottori, lei putacaso mi saprebbi fare la nominata di un medico di
quelli che sono specialisti?.
Specialista di cosa, Catare?
Di malattia venerea.
Montalbano aveva spalancato la bocca per lo stupore.
Tu?! Una malattia venerea? E quando te la pigliasti?.
Io marricordo che questa malattia mi venne quando ero ancora
nico, non avevo manco sei o sette anni.
Ma che minchia mi vai contando, Catare? Sei sicuro si tratta
di una malattia venerea?
Sicurissimo, dottori. Va e viene, va e viene. Venerea."
(Il cane di terracotta, p. 25-26)
vedi anche p. 57
Il cane, 94
Il cane 131
Il cane 140-141, 178
5. Altri dialetti
Luso di dialetti
diversi dal siciliano (Il cane - milanese 107, La mossa del cavallo
- il genovese) sono stati spiegati dallo scrittore stesso, specialmente
per quanto riguarda il genovese del romanzo La mossa del cavallo:
il dialetto cosi diverso dal siciliano fa capire la difficolta
del personaggio (nato in Sicilia, ma vissuto a Genova) di capire il
mondo siciliano.
6. Anglicismi
Ci sono pochi anglicismi
(freezer, Il cane di terracotta, p. 108), il che fa pensare che litaliano
di Camilleri sia quello che i linguisti chiamano neostandard e delluso
medio (Berruto 1987) che si avvicina al parlato (che, secondo le recenti
statistiche, contiene pochissimi anglicismi (De Mauro 1993: 151).
In conclusione, il dialetto nei romanzi di Andrea Camilleri svolge
un ruolo di sostegno alle diversissime funzioni che lautore
cerca di far assumere a tutte le varieta linguistiche che si
trovano nei suoi lavori. Luso del dialetto in Camilleri ha svariate
funzioni: prima di tutto, ce la necessita di identificare
piu concretamente i luoghi delle azioni, perche Camilleri
non parla di avvenimenti generali, universali, ma di eventi calati
nei luoghi e tempi specifici, sebbene immaginari. Questa funzione
di presa maggiore sulla realta e ben nota e sfruttata
da moltissimi scrittori moderni e contemporanei (Paccagnella 1993).
Laltra funzione e quella di far sentire ai lettori certe
circostanze comiche, umoristiche, che spesso sfociano nellironia.
La tragedialita dei siciliani, cosi chiamata da Camilleri stesso
questa caratteristica dei siciliani di costruirci, di indossare maschere
sempre diverse, di fare teatro (Camilleri, intervista con Raffaella
Campo) e chiaramente possibile anche grazie alla variazione
linguistica, ai vari repertori di cui godono molti personaggi. Lintento
di Camilleri lo porta a dilettare e divertire il lettore ma soprattutto
a suscitare la riflessione, a denunciare una realta storica
come quella siciliana piena di sofferenze e ingiustizie (intervista
con Raffaella Campo). Il dialetto viene usato anche nelle circostanze
altamente drammatiche (per es., la discussione tra Montalbano e la
sorella di Gege).
Secondo Collura (1998), per Camilleri "il dialetto siciliano
e di tipo folkloristico, e percio di una rassicurante
Sicilia come la immaginiamo o la vorrebbero milanesi e trevigiani".
Questa opinione non credo possa sussistere se vagliata con locchio
attento al testo. Si, e vero che a parlare solo in siciliano
sono i personaggi di un ceto sociale basso e appartenenti a gruppi
mafiosi, ma allora e unimmagine molto piatta della Sicilia
quella che propone Collura per milanesi e trevigiani.
E questo un altro indizio di una stereotipizzazione che e
dura a morire?
Infine, quale e il ponte che si potrebbe costruire per collegare
la critica letteraria e la dialettologia? Fino a quando i critici
letterari sosterranno che il dialetto e un alternativa folkloristica
allitaliano, i dialetti saranno relegati allesistenza
macchiettistica, secondaria, allitaliano. Se invece il dialetto
e visto come una varieta con la stessa dignita e
le stesse possibilita stilistiche dellitaliano, la storia
linguistica italiana e la dialettologia si potranno finalmente dare
la mano. Uno dei meriti di Camilleri, a nostro avviso, e linizio
di una possibile vicendevole collaborazione.
Lavori citati:
· Anceschi, Giuseppe.
La verita sfacciata. Appunti per una storia dei rapporti fra
lingua e dialetti. Firenze: Olschki, 1996.
· Beccaria, Gian Luigi. Letteratura e dialetto. Bologna: Zanichelli,
1975.
· Berruto, Gaetano. Sociolinguistica dellitaliano contemporaneo.
Firenze: La Nuova Italia Scientifica. 1987.
· Camilleris Fans Club http://www.vigata.org
· Collura, Matteo. Via col blues palermitano. Corriere della
sera 01.11.1998.
· Cotroneo, Roberto. Caro Camilleri, stia attento al suo pubblico.
wysiwyg://15/http://es[ressoedit.kataweb.it/online/link/link_271998.html
· De Mauro, Tullio. Dialettalismi ed esotismi in Lessico di
frequenza dellitaliano parlato, T. De Mauro, F. Mancini, M.
Vedovelli, M. Voghera. Roma; Etaslibri, 1993: 148-151.
· Di Caro, Mario. Ma il suo siciliano e una scelta colta.
la Repubblica 22.11.1997.
· Giovanardi, Stefano. 1998. Camilleri? Se vi piace il genere...
Panorama N.48 - Anno XLIV - 3 Dicembre. 131-132.
· Guarini, Ruggero. La scrittura di Camilleri? Sotto le spezie,
solo italiano basico. Panorama 20-05-1999.
· Il Fenomeno Camilleri. http://www.momdadori.com/libri/cover/camileri/v01.html
· Leone, Alfonso. Litaliano regionale in Sicilia. Bologna:
Il Mulino, 1982.
· Malatesta, Stefano. Camilleri tra i cannibali. la Repubblica
venerdi 17 settembre 1999.
· Manacorda, Giuliano. 1996. Storia della letteratura contemporanea.
Roma: Riuniti.
· Onofri, Massimo. Tutti a cena da Don Mariano. Milano: Bompiani,
1995.
· Paccagnella, Ivano. Uso letterario dei dialetti in Storia
della lingua italiana a cura di L. Serianni e Pietro Trifone, vol
I. Torino: Einaudi, 1993: 495-539.
· sito Montalbano. http://www.geocities.com/Athens/Agora/1803/
· Telmon, Tullio. 1993. Varieta regionali in Introduzione
allitaliano contemporaneo. La variazione gli usi, curato
da Alberto A.Sobrero. Bari: Laterza, 93-149.
Vocabolario siciliano. Palermo: Centro di studi filologici e linguistici
siciliani, 1977-1990.