Perchè
leggere (e... tradurre) Altri Libertini di Tondelli?
Lucia Sgobaro Zanette
Nella
scelta di parlare di un autore o di un testo ( a maggior ragione se
si vule tradurlo) esiste sempre un movimento di adesione personale.
Ci riconosciamo e sentiamo la necessita di partecipare del piacere
di questo testo con altri lettori.
Ma perchè leggere ( e tradurre) Pier Vittorio Tondelli? Perchè
proporre a dieci anni dalla sua morte questo autore praticamente sconosciuto
in Brasile?
La riflessione sullopera di Tondelli non può essere indipendente
da quella sulla nuova narrativa italiana, che si è
sviluppata soprattutto negli anni ottanta, e di cui Tondelli fu uno
degli autori-simbolo.
Quando in Italia si comincia a parlare di nuova narrativa, questo
rotulo, anche se un po trito, sembra particolarmente appropriato
ad un gruppo di giovani scrittori, tra i quali i più citatati,
De Carlo, Del Giudice, Pazzi, Tabucchi, Tondelli, Busi.L idea
suggerita dai propri scrittori e dalla critica era di cambiamento,
di rinnovamento di un panorama in sui stava succedendo poco di nuovo,
dal punto di vista letterario, dopo il Gruppo 63.
Le opere di questa nuova generazione si presentano come il ritorno
dellautonomia dei valori letterari e della leggibilità,
con una scrittura che a volte comunica con la lucidità del
linguaggio scientifico, altre,con limpatto della parola insolita;
è una letteratura che non ha più essenzialmente la funzione
della provocazione, ma ha anche il ruolo ludico di sofisticata consolazione.
Tondelli, che comincia a pubblicare giovanissimo nell´80 e scrive
fino 91 ( anno della sua morte) appare, nel quadro della narrativa
italiana degli anni 80, come autore centrale e con caratteristiche
estremamente attuali.
Basta pensare alla sua vita, sempre in movimento fra un luogo e unaltro,
con una mobilità non solo fisica ma anche intellettuale (non
è forse condizione delluomo posmoderno questa ansia di
movimento per una curiosità senza fine, di immagini e novita?).
Attuale è il suo rifiuto consapevole delle ideologie e della
letteratura necessariamente impegnata, senza tuttavia escludere dalla
sua opera il valore sociale e politico.
Moderna è la sua maniera diretta e disinibita di affrontare
la tematica dellomosessaualità e di rappresentarla in
termini di normale quotidianità, senza farne, tuttavia, una
bandiera, ma, toccando sempre i problemi sociali e psicologici che
essa ancora oggi comporta nel contesto sociale.
Attualissima ,e, sempre presente, la sua oscillazione fra grande città
e provincia, tra novità, esotismo, e, radici ben salde in una
certa realtà italiana, anche campagnola.
Tondelli,viaggiatore instancabile, ascoltatore attento, osservatore
appassionato, è uomo del postmoderno, che desidera testimoniare
la contemporaneità, lesistenza delle diverse realtà
giovanili, SCRIVENDO.
Un weekend postmoderno( 1e2) , che lui ha definito il laboratorio
dei suoi romanzi, raccoglie tutta la materia del suo continuo osservare
e cercare di digerire la realtà attraverso la scrittura,
e tutte quelle cronache scritte durante il decennio degli anni ottanta
sono tanti studi, o meglio, schizzi degli affreschi che saranno poi
i suoi romanzi: Altri libertini, Pao Pao, Rimini, Camere separate,
e della sua opera teatrale Dinner Party.
La critica ha messo in evidenza che nellimmagianario degli scrittori
degli anni 80, cinema, musica e arti visive coabitano e influenzano
la scrittura in un sistema di vicendevole scambio e Tondelli, indubbiamente,
segue questa tendenza, che continuerà anche negli anni novanta,
della contaminazione della letteratura con altre discipline artistiche.
Ma ciò che più lo caratterizza è la consapevolezza
della insostituibilità della scrittura e del fare letteratura,
che non esaurisce mai il suo potenziale emozionale e conoscitivo.
Le caratteristiche fondamentali della letteratura di Tondelli sono
lintensità e lemotività dei suoi testi che
provengono soprattutto dal piacere. I libri di Tondelli sono scritti
nella necessità e nel piacere ( che può essere anche
sofferenza) del gesto della scrittura. A questa emotività dello
scrivere hanno risposto soprattutto i giovani, i ragazzi suoi contemporanei
e di oggi, che ritrovano in lui, non solo il proprio linguaggio, ma
soprattutto emozioni immediate e sentite, espresse in maniera quase
fisica e hanno fatto dei suoi testi dei veri romanzi di culto.
In Camere separate, il suo romanzo più autobiográfico,
Tondelli così caratterizza il protagonista Leo e in un certo
senso si autodefinisce:
La sua diversità, quello che lo distigue dagli amici del paese
in cui è nato, non è tanto di non avere un lavoro, né
una casa, né un compagno ...., ma proprio il suo scrivere,
il dire continuamente in termini di scrittura quello che gli altri
sono ben contenti di tacere. La sua sessualità, la sua sentimentalità,
si giocano non con altre persone ...., ma proprio nellelaborazione
costante, nel corpo a corpo, con un testo che ancora non cè.
(Camere separate)
La prima proposta poetica di Tondelli è stata Altri libertini,
pubblicato nel 1980, e rappresenta la sua nascita come scrittore ...sono
nato come volevo in quel tempo con uno scandalo e fuori dalla legge....
Realmente Al è stato sequestrato dalle autorità giudiziarie
venti giorni dopo la sua comparsa, e già alla terza edizione,
accusato di oscenità. Molti lo comprano, lo leggono, lo discutono,
e independentemente dal fatto che la casa editrice e lo stesso Tondelli
vogliano, in un certo senso, épater le bourgeois,
questo romanzo si rivela subito e soprattutto, il testo di passaggio
fra i 70 e gli 80, denso e allo stesso tempo scanzonato, come certe
canzoni di quegli anni, dal ritmo esaltato e ossessivo. Al si propone
soprattutto ai giovani e per i giovani, come Tondelli stesso ha affermato,
senza pretese, né interesse, di essere capito da una critica
e da un pubblico più maturo. In Altri Libertini vuole rendere
semplicemente il saund della língua parlata o
meglio cercare una scrittura rock. Rompe la sintassi per
ritrovare unoralità scoquassata, incrinata come il ritmo
del rock (e della doroga), e quello della quotidianità i cui
vapori hanno decostruito il pricipio di realtà. Un romanzo
che con una speciale accellerazione di modi e ritmi di accostamento,
genera una sensibilità euforica ed eccitata e spinge a una
forma di contempla-zione che è allo stesso tempo disperata
e sublime.
Oggi a venti anni di distan-za, persa la fama di opera degenerata
e perversa, rimane intatta lidea che Altri libertini è
veramente un libro sintesi di un decennio, ma già superandolo,
già entrando in quello che Tondelli in una intervista ha definito
la tragedia degli anni ottanta, vedendone però
anche i lati positivi, un certo entusiasmo produttivo dopo gli sballi
degli anni 70, ma mettendo in evi-denza che il discorso incentrato
sullimma-gine, sulla superficie, sul postmderno, ha avuto i
suoi lati euforici, anche se poi tutto si è trasformato in
un travestimento che ha cercato di celare e di nascondere un gran
vuoto. (M.I.)