La base della società:
mantenere la parola data
Francesco Alberoni
Mantenere la parola data
è un principio universale che troviamo in tutte le società
e in tutte le culture. Noi lo riceviamo dalla tradizione romana. Il
mito racconta che il console Attilio Regolo, fatto prigioniero dai
cartaginesi, era stato mandato a Roma dopo aver promesso che sarebbe
tornato. Ed ha rispettato il patto anche se sapeva che lo attendeva
una morte atroce. Il principio è stato confermato dall'etica
cristiana ed è stato fondamentale per lo sviluppo del sistema
creditizio ed economico europeo. Per secoli sono bastate semplici
lettere private in cui uno si impegnava a dare e l'altro a restituire
enormi somme di denaro senza che ci fosse una legge o uno Stato a
farle rispettare, ma solo la fiducia reciproca. Nel nostro mondo contadino
le transazioni si facevano sulla parola, con una stretta di mano.
Era un principio che si
imparava fin da bambini: le promesse vanno mantenute. Chi è
cresciuto in questa atmosfera morale, quando incontra gente che si
comporta diversamente ha un trauma psicologico. Una ragazza che conosco
bene era appena arrivata a Milano dove, con grande fatica, aveva trovato
un appartamentino in affitto, lo aveva arredato, vi aveva messo i
suoi vestiti ed i suoi libri. Un giorno è venuta a trovarla
suo fratello con un amico che, piangendo, diceva di non avere un posto
dove dormire. Gli bastava un branda in uno sgabuzzino per qualche
giorno, poi se ne sarebbe andato. Una sera la ragazza non è
potuta entrare perché l'altro aveva fatto cambiare la serratura.
Tornata con un avvocato, ha constatato che l'intruso aveva spostato
lì la sua residenza e aveva fatto sparire tutte le sue cose.
Ne è rimasta turbata per anni. Poi la vita ci insegna ad essere
prudenti, ma c'è sempre una zona protetta, dove noi assumiamo
che venga sempre mantenuta la parola data: l'amicizia.
L'amico è quello in cui hai fiducia. Anzi l'essenza dell'amicizia
è proprio la fiducia. E' già così nei bambini.
L'amore è sempre rischio, la ragazzina che ti piace può
sempre voltarti le spalle e dare la mano ad un altro. Ma l'amico del
cuore no. A lui puoi confidare un segreto sicuro che non va a dirlo
a nessuno, non fa nemmeno la spia a tua mamma o alla insegnante. L'amicizia
è sempre stata così anche nel passato, ce lo ricordano
Cicerone, Montaigne e Voltaire. E' questo il motivo per cui quando
l'amico ti tradisce provi un trauma spaventoso, che non potrai più
dimenticare. Cosa avviene quando questo principio viene abbandonato?
Sfacelo politico e sociale, guerra e miseria. L'abbiamo visto durante
l'anarchia dei signorotti feudali in lotta tutti contro tutti.
L'abbiamo visto nella
catastrofe dell'Italia del Cinquecento, il Paese più ricco
e progredito d'Europa, ma fatto di staterelli in guerra fra di loro
con un gioco continuo di alleanze e tradimenti. Prima con i francesi,
poi con gli spagnoli, poi con i lanzichenecchi luterani quando il
duca di Ferrara e di Mantova tradirono Giovanni delle Bande nere aprendo
loro la strada al saccheggio di Roma. Nessuna società riuscirà
mai a vivere e prosperare se il principio di mantenere la parola data
non viene ribadito dalla legge e dalla morale, insegnato fin dall'infanzia
e scolpito nel cuore degli uomini in modo che venga applicato in tutti
i campi dell'esistenza.
25 aprile 2005