Come possiamo difenderci
da chi ci ruba energie
Francesco Alberoni
Alcune persone sembrano
avere il potere di toglierti energia. Dopo essere stato con loro ti
senti stanco, sfiduciato, triste, senza più volontà
di fare. Altre di dartela, per cui ti senti lieto, soddisfatto, più
forte. Più raramente capita lo stesso fenomeno con gli ambienti.
Ve ne sono alcuni con effetto negativo, altri positivo. Qualcuno spiega
questi fenomeni come un vero e proprio passaggio di energie positive
e negative. Forse è vero, ma non si può scientificamente
provare. Di certo vi giocano le qualità umane delle persone
e il tipo di rapporti che stabiliscono con noi. A me è successo
più volte di incontrare persone che anche soltanto con una
conversazione mi lasciano sfinito. Ed ho capito il meccanismo. Mi
si avvicinano per chiedermi qualcosa ma, appena rispondo, mi fanno
una obbiezione. Spiego con pazienza e loro ne fanno un’altra,
poi un’altra cambiando argomento. La mia mentalità logica
si ribella, mi sforzo di riportare il discorso su un binario sensato,
inutilmente. Alla fine sono sfinito. Che cosa è successo? A
quel tale non interessava cosa pensavo, voleva monopolizzarmi e affermare
il suo potere su di me.
Capita sul lavoro. Ci sono dei dirigenti che, davanti a qualsiasi
proposta, scuotono sempre la testa pessimisti, frustranti. Demoralizzano
i loro collaboratori, li svuotano. Ma anche in un gruppo di lavoro
basta ci sia qualcuno ostile per avvelenare il rapporto. Ciascuno
di noi con lo sguardo, la mimica, i gesti, le parole trasmette migliaia
di stimoli subliminali. Lui ci inonda di ostilità, rancore,
rifiuto. Per continuare a lavorare insieme cerchiamo di difenderci,
ma ne usciamo sfiniti. Altri invece ci sfiancano con l’ambiguità,
mandandoci una alternanza di segnali amichevoli e di segnali aggressivi,
di «sì» e di «no». La nostra mente
si logora per decifrarli. Vi sono poi persone che si mostrano amichevoli
per disarmarvi, per farvi abbassare le difese e poi colpire. Quando
siamo con loro percepiamo inconsciamente il pericolo, entriamo in
uno stato di allarme e ci stanchiamo. Abbiamo infine gli avidi che
chiedono sempre senza mai dare. Anche da loro dobbiamo difenderci.
E gli ambienti fisici? Difficilmente gli ambienti, di per sé
soli, ci rubano energia. Anche se alcuni sono così cupi, tristi,
progettati da architetti così aridi, da indurre sentimenti
depressivi. Invece noi percepiamo immediatamente il clima di ostilità
di chi vi lavora. Ed ancor più quando l’ostilità
è rivolta contro di noi. Allora il nostro sforzo per farvi
fronte e tenere relazioni normali ci costa estrema fatica. In sostanza
sono le persone ostili o quelle che nascondono la loro aggressività
a rubarci energia. Mentre ce la danno quelle ottimiste, piene di vita
che ci vogliono veramente bene, senza riserve. Le migliaia di segnali
che ci trasmettono con i gesti, le parole, la mimica, lo sguardo ci
informano, ci rassicurano, ci distendono e stimolano le nostre energie,
le nostre potenzialità. Curiosamente, noi prestiamo poca attenzione
a queste percezioni, le consideriamo irrazionali. Mentre sono avvertimenti
estremamente preziosi, da registrare con cura. Perché la ragione
da sola, se non è alimentata dalle percezioni emotive, resta
uno strumento sordo e cieco.