10 anni senza Frederico
Fellini
Ana Paula Torres
Roma
- A 10 anni dalla morte di Federico Fellini, Roma, Rimini e New York
rendono i suoi omaggi al grande mestre del cinema italiano. Sono stati
42 anni di carriera in cui ha diretto 24 film e ha vinto 5 Oscar.
Sicuramente il film "La Dolce Vita" è la più
famosa delle sue opere, con la quale ha vinto la Palma d'Oro a Cannes
e l'Oscar di miglior figurino.
Romarcord, ecco il nome che il
sindaco di Roma, Walter Veltroni ha scelto per una serie di eventi
organizzati nella capitale tra settembre e dicembre, che comprende
mostre, concerti, istallazioni, proiezioni di film e interviste. Romarcord
è la giusta crasi di Roma e Amarcord, il modo migliore per
dare il senso di quello che è stato l'incontro tra Fellini
e Roma, un incontro che è durato una vita intera. Roma è
la città che Fellini aveva scelto e che aveva fatto diventare
sua, al punto da reinterpretarla, quasi reinventarla nei suoi film.
Roma era la sua intimità e nello stesso tempo lo scenario delle
sue immaginazioni, afferma Veltroni.
Tra i vari eventi, è nota
la mostra La Roma di Fellini, realizzata presso il complesso del Vittoriano,
dal 27 settembre al 9 novembre. La mostra a cura di Vincenzo Mollica
e Alessandro Nicosia rappresenta il legame tra Fellini e Roma attraverso
300 fotografie dal suo arrivo nel 1939 fino alla sua scomparsa nel
1993. Con un allestimento suggestivo, alcuni plasma proiettano i suoi
quadri cinematografici romani, i suoi pensieri su Roma e ancora testimonianze
che ci aiutano a conoscere meglio quest'artista così originale,
spiega Mollica. Non mancano elementi delle scenografie dei suoi film
come la macchina usata da Marcello Mastroianni ne "La Dolce Vita",
la statua di Cristo, sempre dello stesso film, i costumi della sfilata
di moda ecclesiastica del film "Roma", senza dimenticare
il suo studio ricostruito con i suoi mobili e altre curiosità
come i disegni e i tovaglioli che Fellini usava nei ristoranti come
se fossero taccuini. Conclusa la mostra nella capitale italiana, sarà
possibile ammirarla a Parigi da febbraio a maggio 2004 presso l'Hotel
de Ville.
A Rimini, città natale
del cineasta, sono stati organizzati seminari, mostre e studi delle
sue opere durante la prima metà di ottobre. Il 31 ottobre,
giorno dell'anniversario della sua morte, il comune ha inaugurato
una scultura davanti alla tomba, fatta dall'artista Arnaldo Pomodoro.
A New York invece, il museo Guggenheim rende omaggio a Fellini con
l'esibizione di tutti i suoi 24 film con copie reeditate da Cinecittà.
Fellini è morto il 31
ottobre 1993 dopo essere vissuto per 53 anni a Roma. Riguardo la città
eterna, ha detto una volta: Che cos'è Roma? A che penso quando
sento la parola Roma? Me lo sono spesso domandato. E più o
meno lo so. Penso ad un faccione rossastro che assomiglia a Sordi,
Fabrizi, la Magnani. Un'espressione resa pesante e pensierosa da esigenze
gastro-sessuali. Penso ad un terreno bruno, melmoso; ad un cielo ampio,
fasciato, da fondale dell'opera, con colori viola, nero, argento;
colori funerei. Ma tutto sommato è un volto confortante. Confortante
perché Roma ti permette ogni tipo di speculazione in senso
verticale. Roma è una città orizzontale, di acqua e
di terra, sdraiata, ed è quindi la piattaforma ideale per dei
voli fantastici. Gli intellettuali, gli artisti, che vivono sempre
in uno stato di frizione fra due dimensioni diverse - la realtà
e la fantasia - trovano qui la spinta adatta e liberatoria della loro
attività mentale: con il conforto di un cordone ombelicale
che li tiene saldamente attaccati alla concretezza. Roma è
una madre, ed è la madre ideale, perché indifferente.
E' una madre che ha troppi figli, e quindi non può dedicarsi
a te, non ti chiede nulla, non si aspetta niente. Ti accoglie quando
vieni, ti lascia andare quando vai, come il tribunale di Kafka. In
questo c'è una saggezza antichissima; africana, quasi; preistorica
Nato il 20 gennaio 1920 a Rimini,
nel nord Italia, si è trasferito a Roma nel 1939, dov'è
rimasto fino alla sua morte. Ha iniziato la sua carriera come caricaturista
in riviste satiriche, passando dopo alla realizzazione di sceneggiature
e programmi giornalistici. Il suo debutto nel cinema accade accanto
a Roberto Rossellini, quando svolge il ruolo di sceneggiatore. "Otto
e Mezzo" è considerato il suo capolavoro e ha vinto l'Oscar
di film straniero e di miglior figurino.
Filmografia:
Come assistente di Roberto Rossellini: "Roma, Città Aperta"
(1945), "Il Miracolo", episodio del film "L'Amore"
(1948).
Come regista: "Luci del Varietà" (1951), "Lo
Sceicco Bianco" (1952), "I Vitelloni" e "L'Amore
in Città", episodio di "Agenzia Matrimoniale"
(1953), "La Strada" (1954), "Il Bidone" (1955),
"Le Notti di Cabiria" (1957), "La Dolce Vita"
(1960), "Le Tentazioni di Dr. Antonio", episodio del film
"Boccaccio 70" (1962), "Otto e Mezzo" (1963),
"Giulietta degli Spiriti" (1965), "Storie straordinarie",
episodio di "A Tre Passi dal Delirio" (1968), "Block-notes
di un Regista" e "Satyricon" (1969), "I clowns"
(1970), "Roma" (1972), "Amarcord" (1973), "Il
Casanova di Federico Fellini" (1976), "Prova d'Orchestra"
(1979), "La Città delle Donne" (1980), "E la
nave va" (1983), "Ginger & Fred" (1986), "Fellini
Intervista" (1987), "La voce della luna" (1990).